Esistono giorni che meritano di essere ricordati. Che divengono, col senno di poi, frammenti fondamentali della nostra storia: ci dicono da dove veniamo, dove stiamo andando e dove potremmo arrivare. Parliamo del 30 aprile 1986. Giorno in cui l’Italia venne collegata per la prima volta a Internet. Grazie a Stefano Trumpy, Luciano Lenzini, Blasco Bonito e altri professionisti del Cnuce che accettarono la proposta degli americani Vint Cerf e Bob Kahn, il Centro di calcolo elettronico del CNR di Pisa, venne connesso alla rete Arpanet; rete creata negli Stati Uniti per mettere in comunicazione i computer delle università, degli istituti di ricerca e degli enti militari. Arpanet è l’antenato di Internet e l’Italia fu il quarto paese europeo ad essere collegato dopo Norvegia, Regno Unito e Germania Ovest. Un primato. Da allora è cambiato tutto. Per questo il 30 Aprile 2016, a distanza di trent’anni, si festeggia il primo Italian Internet Day. L’annuncio è arrivato per via telematica, con un post sul più grande e noto social network, Facebook, dal Premier Matteo Renzi: “Il giorno in cui l’Italia scoprì Internet è il 30 aprile 1986. Il 30 aprile 2016 saranno 30 anni esatti. E faremo un altro Internet Day. Tutti sono invitati a partecipare“. Se nel 1986 la notizia era passata un po’ in sordina oggi se ne è rivalutato l’impatto e l’importanza. Ma cosa accadeva quell’anno di più importante rispetto alla rivoluzione della connettività? Negli Stati Uniti il governo di Ronald Reagan, gestiva la crisi di identità collettiva dopo l’esplosione in volo dello Space Shuttle due minuti dopo il decollo. L’Unione Sovietica sotto il governo Gorbaciov, affrontava la crisi della perestrojka e all’esplosione del 26 aprile presso la centrale nucleare di Chernobyl, in Ucraina, che aveva causato decine di morti e un disastro ambientale di proporzioni immani. In Europa incombeva l’allarme terrorismo: nel cielo di Corinto esplode una bomba su un Boeing 727 in volo tra Roma e Atene, qui quattro passeggeri vengono risucchiati nel vuoto e nove rimangono feriti. A Berlino, un attentato in una discoteca frequentata da soldati statunitensi provoca tre morti e oltre 200 feriti. Le prime pagine dei giornali erano piene quindi di articoli sugli sviluppi di queste notizie quando nelle redazioni arriva il comunicato stampa definito “il più ignorato della storia”. Non ci sono né video né foto a ricordare quel momento. Ma oggi a distanza di trent’anni se ne riconosce l’importanza e la connessione Internet diviene un momento da ricordare in una due giorni nazionale. La cerimonia avrà inizio venerdì 29 aprile, quando per coinvolgere tutte le scuole d’Italia, con il supporto degli “animatori digitali” e la regia del MIUR, il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca si farà parte attiva per approfondire il senso delle rete, le opportunità che ha creato e le competenze necessarie a difendersi dai pericoli. Ciò accadrà in tutte le regioni, con manifestazioni dedicate ai cittadini, alle imprese ed ai servizi della pubblica amministrazione.
“Il resto tocca al governo”. Precisa il Premier. Prossima tappa: la banda larga che mira a connettere tutti i cittadini italiani ad alta velocità entro il 2020. È proprio a tal fine che si evidenzia la necessità di istruire tutti su cosa sia internet e quali siano le sue peculiarità e le sue potenzialità. Online, infatti non è solo sinonimo di selfie, video, musica, giochi e chat, ma informazione e formazione migliori, nuove opportunità creative e lavorative, digitalizzazione e quindi disponibilità di documenti, snellimento e maggior efficienza della pubblica amministrazione, condivisione e diffusione di cultura e molto altro ancora.

Fonti: www.avvenire.it 
            www.repubblica.it

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