Airbnb: l’house sharing di tendenza
Fondata nel 2007, dopo quasi dieci anni, Airbnb è diventata una realtà nel settore dell’House Sharing. Il suo portale infatti dà la possibilità di mettere in condivisione quelli che sono spazi abitativi extra nella propria casa verso gente che ha necessità di un appoggio o di una camera per qualche giorno. Gli annunci includono stanze private, interi appartamenti, castelli, ville, barche, baite, case sugli alberi, igloo, isole private e qualsiasi altra tipologia di alloggio pensabile dalla mente umana. Questa ondata di “House Sharing”, ha regalato una vera e propria boccata d’aria fresca all’economia legata al settore del turismo nel nostro paese. Airbnb stessa ci fornisce infatti gli impressionanti dati che confermano come una semplice idea nata dalla necessità di due impiegati americani, solo nel 2015 ha creato un volume pari a 3,4 miliardi di euro, lo 0,22% del Pil del nostro paese. Questo denaro ha generato qualcosa come più di 98.400 posti di lavoro. Per gli Host che hanno deciso di condividere la propria casa con chi viaggia, il ricavo medio annuale è stato di 2.300 euro. “Airbnb rappresenta un’opportunità per il Sistema Paese – afferma Matteo Stifanelli, country manager dell’azienda per l’Italia – aiutiamo il turismo a crescere e a diversificarsi, diffondendo benessere economico a nuove comunità e imprese locali, ciò rappresenta un sostegno per migliaia di cittadini“. Secondo uno studio della Juniper research sulle prospettive della sharing economy nel mondo, il fatturato Airbnb nei prossimi anni crescerà da 2,3 miliardi a 6,1 miliardi di dollari entro il 2019, un tasso di incremento sorprendente!
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