Fablab Making Ideas
Una pizzico di creatività, una manciata di buone idee e tanta voglia di realizzare. Questi gli ingredienti che fanno da base ai “Fablab“, parola che evoca magia e fantasia ma che trova la sua spiegazione in “Fabrication Laboratory“. Spazi di condivisione e di contaminazione fra mestieri diversi in cui designer, ingegneri, geni, inventori o semplicemente persone con idee a portata di mano, che vogliano provare concretamente a realizzarle, hanno la possibilità di trovare in questi particolari laboratori gli strumenti ideali per rendere tangibili le idee che fluttuano nelle loro menti. Avete presente Archimede Pitagorico no? Proprio quello del settimanale Topolino! Immaginatevi uno spazio che assomigli al suo caotico laboratorio. Stampanti 3D, cutter laser, microprocessori, schede elettroniche e frese a controllo numerico, permettono di rendere concreto il progetto che si trova allo stato di semplice idea. In America un certo Barack Obama ha deciso di investire circa un miliardo e mezzo di dollari per la realizzazione di questi laboratori su tutto il territorio nazionale. Ed in Italia? Timidamente anche da noi si sta cercando di importare questa particolare filosofia del “factory sharing”. Non siamo ai livelli americani (da noi si contano solo una 40ina di Lab grazie ad un censimento operato da Giulio Caresio per Wired) ma cerchiamo di difenderci visto che per distribuzione territoriale siamo terzi al mondo. Quelli che esistono da più tempo, quelli operativi e più grossi si trovano al nord tra Torino e Bologna ma anche in Sicilia troviamo dei Fablab. Palermo, Messina e Catania sono la casa delle realtà isolane di questo fenomeno. A Catania, in Via Cifali, un gruppo di professionisti ha deciso di scommettere sul format. Carmen Russo (è un caso di omonimia n.d.r.) diplomatasi al Ied di Roma è la promotrice di questa tipologia di workspace insieme ad altri otto investitori che hanno come lei messo a disposizione conoscenza e macchinari. Prototipazione e 3D printing permettono di creare il “negativo” di un qualsiasi modello virtuale creato con programmi di modellazione software: lampade, anelli, protesi dentali, modellini, orologi, pezzi fuori produzione di auto d’epoca. Nel Fablab di Catania i giovani creativi della Sicilia orientale potranno vedere quindi materializzati i loro progetti, prototipi e personalizzazioni ispirati dal calore del vulcano e dal blu del mare.
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