Il collettivo Ocra. Nuova vita a luoghi e materiali
Colorare e far rivivere il contesto urbano grazie all’arte. Recuperare i materiali di scarto e coinvolgere la comunità in processi di arte pubblica promuovendo iniziative didattico-artistiche rivolte a bambini, ragazzi e adulti. Con questi obiettivi nel 2017 nasce a Ragusa il Collettivo Ocra. In cabina di regia ci sono Ambra Cassibba, Elisa Alescio e Gaia Nicastro.
Tre artiste diverse ma unite dalla stessa passione.
Elisa Alescio, diplomata all’Accademia di Belle Arti di Bologna, ama la stoffa. La sua verve artistica emerge con la creazione di fiori giganti e la “copertura” degli oggetti: scarpe, mobili, installati in fabbriche dismesse o in case abbandonate; coprendo gli oggetti li protegge, dona loro un altro aspetto, li cinge di nuovi significati, con l’obiettivo di mantenere viva la memoria dei luoghi in cui essi vengono installati. Tra le opere create, con l’aiuto della madre realizza “Lei sono io”, un manichino che riporta le sue misure anatomiche, che assume le sue stesse posture e che è diventato la cura ai suoi disturbi alimentari. Si diletta inoltre, con l’arte della stampa diretta, inchiostrando ogni sorta di matrici e manovrando un torchio calcografico.
Ambra Cassibba invece, è un’illustratrice, scenografa, pittrice e decoratrice multisuperficie. Il suo fare artistico risulta eterogeneo come la sua formazione, che muove i primi passi nel campo della pittura e decorazione pittorica, esplora l’universo della scenografia teatrale, per poi approdare nel mondo dell’illustrazione editoriale. Con la sua varietà di linguaggi mette in scena ambientazioni bizzarre in cui l’essere umano è molto spesso il protagonista. Nel suo universo non mancano i riferimenti alla natura, da curare e preservare.
Infine, Gaia Nicastro, laureata in Cultura e Stilismo della Moda all’Università di Firenze, collabora con il gruppo COMPAI COLLECTIVE recuperando “cenci” trasformandoli in nuovi capi da indossare; studia anche stampa serigrafica e incisione. Svolge laboratori di arte, lettura, cucito e stampa, crea giochi in legno. Dipinge da sempre, prediligendo la tecnica della china su carta.I luoghi dimenticati della città sono il loro spazi espositivi. Luoghi in cui le loro forze artistiche portano del colore e raccontano personaggi e storie con materiali in disuso, anch’essi ricchi di storie.
Tra gli interventi effettuati dal Collettivo Ocra in questi anni, ricordiamo “Save the bee”, un murale su un’abitazione privata, volto alla salvaguardia ambientale; “Botanica di Strada” un progetto di divulgazione scientifico-naturalistica ancora in corso, che tramite interventi di poster-art alla portata di tutti fa conoscere e riconoscere le piante medicinali e officinali del nostro territorio; “La pietra è viva” che vede installazioni e decorazioni murarie di un rudere sito in Via Rosa, poi restaurato sostituendo parte dell’opera e, coinvolgendo attivamente la cittadinanza, bambini soprattutto, realizzando un’ opera d’arte collettiva chiamata “Seme del mondo”; infine è di pochi mesi fa l’opera “La pietra è viva” che ha visto interventi di poster art e installazioni “site specific” per far rivivere una piccola parte di via Velardo in stato di abbandono a Ragusa Ibla e “Giochi di Strada” con l’installazione di giochi giganti che invitano i passanti a fermarsi e riscoprire la semplicità di giochi intramontabili.
Ma quali altri lavori ci sono nel futuro del Collettivo Ocra?
“Abbiamo in cantiere un progetto di Falegnameria sostenibile per il recupero dei banchi all’Istituto Portella della Ginestra di Vittoria; un cortile di scuola da trasformare in aula a cielo aperto; due vie del centro di Ragusa superiore da recuperare insieme a Tono e Ragusa C’Entro. Parallelamente continuiamo a disegnare le tavole botaniche del nostro erbario e a costruire e recuperare giochi da portare in strada quando sarà possibile”.
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