Il mondo è bello perché è vario… e su questo mi sembra che tutti siano d’accordo. Ma qual’è il confine tra diversità e stranezza nei magici festeggiamenti di Natale? Rodei con le renne, sequestro di persone, saune pre cena, fiumi di vodka, sashimi di balena, elfi hawaiani e chi più ne ha più ne metta. Dal circolo polare artico sino ai tropici a ciascuno il suo Natale.

Se in Italia ci si dà al tour de force di pandori, panettoni, alberi da addobbare, presepi, processioni, giocate a carte, weekend sulla neve e via dicendo, nel resto del globo ognuno ha le sue tradizioni.

In Danimarca milioni di Santa Claus percorrono le strade su carri trainati da cavalli offrendo birra Carlsberg appositamente prodotta per il Juleaften (la vigilia di Natale).

In Finlandia la cena del 24 dicembre inizia con un antipasto freddo di pesce accompagnato da litri di vodka.

In Lapponia potrete provare a prendere le renne con il lasso, magari nelle ore della mattina, perché il pomeriggio, dalle 17.00 alle 19.00, è d’obbligo la Sauna natalizia. Mica male…

In Groenlandia secondo quanto sostiene l’ufficio turistico potrete visitare la casa di villeggiatura di Babbo Natale presso la città di Uummannaq, o passeggiare per le vie della città e godere delle stelle rosso arancio che abbelliscono le finestre di ogni abitazione e non stranitevi se qualcuno dovesse regalarvi delle zanne o dei guanti di pelle di foca, è la tradizione.

Se siete romantici invece il mito polacco vi conquisterà: qui i festeggiamenti iniziano alla comparsa della prima stella.
Tutti col naso in su pronti a gridare “Gwiazdka” appena la vedete! Natale è ovunque dicevamo.

È così anche nei paesi caldi: alle Hawaii Santa Claus arriva su di una canoa rosso fiammante scortato da elfi in camice a fiori e la festa “Honolulu city Lights” piena di attrazioni e spettacoli dura esattamente un mese. Alle isole Bahamas Babbo Natale è invece coinvolto in una festa fatta di carri e costumi, una sorta di carnevale anticipato.

In India, a Goa, l’arrivo dei re magi, previsto per inizio gennaio, prevede sette giorni di fuochi d’artificio.

A stupirci maggiormente sono i nostri vicini, a partire dalla Grecia. Qui, sotto Natale, compaiono i Kallikantzaroi, mostri del sottosuolo che secondo la leggenda risalgono in superfice nel periodo compreso tra il 25 dicembre e il 6 gennaio, entrano nelle case, distruggono il mobilio e rubano pietanze e dolci. I rimedi per contrastarli vanno dal tenere vivo il fuoco nel camino bruciando il ceppo di Natale all’appendere, all’interno del camino, una romanticissima mascella di maiale.

In Portogallo, invece, la tavola del cenone si allarga per far posto alle anime dei morti. Si offre loro cibo e si crede che ricambieranno portando fortuna per tutto l’anno che verrà.

La tradizione più bizzarra è quella dei paesi dell’ex Jugoslavia. Qui, dove la festa della mamma si festeggia pochi giorni prima di Natale, i bambini rendono omaggio alle loro mamme sequestrandole.

La tradizione prevede che vengano legate alla sedia e si guadagnino la libertà a colpi di regali. Paese che vai usanza che trovi… buone feste!

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