“La via del ritorno” va in Giappone al Top IndieFEST Film Awards
“La via del ritorno” il cortometraggio del poliedrico regista ragusano, Antonio Carnemolla, è stato selezionato al Top IndieFEST Film Awards di Tokyo, competizione mondiale all’avanguardia, istituita nel 2008, che dà a registi, produttori, attori, team creativi e creatori di nuovi media di talento l’esposizione che meritano.
L’intervista al regista
Fra le innumerevoli categorie del concorso, il tuo lavoro dove è stato collocato?
“La via del ritorno” è rientrato nella categoria Miglior Cortometraggio, al termine di questa competizione, verrà poi inserito nelle altre categorie e quindi potrà competere miglior montaggio, miglior sceneggiatura, miglior fotografia, miglior regia e via dicendo”.
“La via del ritorno”, già vincitore nel 2020, del Corti di Mare Festival, nella sezione Corti di fiction, racconta in chiave onirica e poetica il viaggio dei migranti forzati, attraverso la storia di un vecchio pescatore e due immigrati alla ricerca di un barcone disperso in una tempesta, nelle acque del mediterraneo tra la Sicilia e la Libia.
Come è nata l’idea di questo cortometraggio?
“L’idea nasce da un fatto di cronoca avvenuto nel 2012: la storia di Gianluca Bianca, comandante di un peschereccio di Portopalo, ammutinato e ucciso in mare nel 2012 in acque greche. La notizia mi colpì particolarmente e decisi di unire la vicenda ai più noti sbarchi di immigrati. Aiutato dallo sceneggiatore Alex Luria, diedimo vita, quindi, alla storia. Questa la mia versione degli sbarchi. Un isola dispersa, le storie dei migranti e i pescatori siciliani come soccoritori”.
Registrato interamente in provincia di Ragusa, il corto vanta la presenza di Gino Sgreva alla direzione della fotografia, professionista che ha lavorato a film, fiction e documentari di livello internazionale e ha collaborato tra gli altri anche con Roman Polanski. Costumi e scenografie sono stati curati dai ragazzi dell’Accademia delle Belle Arti di Ragusa. Per quanto riguarda il cast, oltre i due attori principali, Biagio Barone e Turi Seminara, sul set veri pescatori e migranti di diversi centri locali hanno interpretato il ruolo di se stessi.
Come è stato lavorare con il cast?
“Un cast straordinario a partire da Biagio Barone, il protagonista, attore con esperienza trentennale che ha debuttato in Caos dei fratelli Taviani, il cabarettista Turi Seminara e ancora Alessio Micieli, giovane attore e regista. Ma la vera sorpresa sono stati gli attori non protagonisti: scelti fra i veri migranti e i pescatori locali, la cui spontaneità ha reso la storia ancor più reale. Non voglio dimenticare anche tutti tecnici e la troupe. Un grazie particolare va al direttore della fotografia, Gino Sgreva”.
Quali le difficoltà produttive?
“Piccoli e grandi imprevisti fra i quali un episodio impossibile da dimenticare. Primo giorno di riprese in mare, veniamo bloccati dalla Guardia Costiera a seguito di una segnalazione su uno sbarco (il nostro. Stavamo girando la scena del dirottamento…) Impedito, quindi, il completamento di quelle riprese fummo costretti a cambiare un po’ il copione. La cosa ancora mi tocca ma sono comunque soddisfattissimo del risultato”.
Quale futuro sogni per questo cortometraggio?
“Già averlo fatto è un sogno realizzato. Sono tantissime le difficoltà per la realizzazione di un cortometraggio per un regista emergente, primo fra tutti i costi. Problema risolto grazie a una campagna di crowfounding, fondi personali e alcuni sponsor. Ho ampie aspettative. Il corto è già disponibile su Prime Video Regno Unito e Stati Uniti, con il team stiamo lavorando per metterlo in onda su Prime Video Italia e Germania e Giappone”.
Carnemolla è artista poliedrico, giocoliere professionista e direttore artistico di Festival sul Circo Contemporaneo in Sicilia e Veneto. Cinematograficamente si è formato sotto la guida del regista Nello Correale e del montatore Roberto Perpignani; ha poi seguito le orme del nonno attore (Carmelo di Mazzarelli) sui set di Gianni Amelio, Pasquale Scimeca e Giuseppe Tornatore.
Antonio realizza cortometraggi e documentari dal 2000. Tra i più noti: “Marsaharillah” e “Il prossimo inverno”, vincitori entrambi del Primo Premio al Festival del Cinema di Frontiera di Marzamemi e in altri festival internazionali.
I tuoi progetti futuri?
“Realizzare il mio primo film. Ho due lungometraggi nel cassetto, il blocco covid mi sta quindi permettendo di avere il tempo per organizzare questa nuova avventura”.
In attesa del prossimo progetto, non ci resta che invitarvi a guardare il trailer