Da un’idea dell’architetto Emanuele Leggio è nata Miro, un’innovativa lampada da tavolo che si prefigge l’obiettivo di sfruttare a pieno le potenzialità del sistema di diffusione luce a led attraverso l’utilizzo di una superficie riflettente. Il concept prende vita dalla duplice natura del nome ovvero da una semplificazione del termine inglese “mirror”, specchio, e dalla declinazione in prima persona del verbo mirare.
Miro, infatti, grazie allo specchio integrato è in grado di riflettere la luce proveniente dalla lampadina a led e direzionarla sulla superficie che si desidera illuminare. La lampada Miro è costituita da due piatti metallici del diametro di 18 cm, distanti circa 47 cm ed uniti da un profilo metallico largo 1,8 cm. Posizionati rispettivamente uno alla sommità, insieme alla lampadina a led da 5 watt e alle due aste metalliche che fungono da sostegno per la superficie cilindrica alla quale è collocato uno specchio convesso, e l’altro alla base della stessa, queste due piastre circolari diventano lo scheletro portante della lampada. Grazie a questa semplice ma efficiente composizione la luce della lampadina a led viene riflessa attraverso lo specchio e mediante il pomello installato all’estremità superiore, può essere proiettata a proprio piacimento sul piano di lavoro da illuminare. Un’idea innovativa che non trova eguali sul mercato e che aggiunge un tassello importante nell’utilizzo dell’illuminazione a led nel settore del product e light design

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