La mobilità è un concetto molto più astratto e carico di emotività di quello che si potrebbe pensare a prima vista. È associata alla libertà di avere accesso al mondo. È essenziale per la crescita personale, per l’innovazione, per il commercio, per l’impresa, per la cultura e per ogni elemento che forma la società. La mobilità implica necessariamente il trasporto. Tuttavia, quanto e quale tipo di trasporto sia necessario per garantire un certo grado di mobilità, dipende dall’organizzazione territoriale della società, dai sistemi e dai mezzi di comunicazione alternativi. Promuovere politiche di mobilità sostenibile è attività complessa. Vuol dire, infatti, attuare provvedimenti a sostegno dell’offerta e della domanda di sistemi di trasporto integrati, in grado di garantire gli spostamenti di persone e merci e, al tempo stesso, di ridurre notevolmente le emissioni inquinanti, i rumori, i consumi energetici e i costi sociali ed economici. Serve una strategia globale, integrata e coordinata. È per questo che il mondo della politica mondiale sta attenzionando la questione e costruendo programmi obbligatori e non, incentivi e normative a cui i vari Stati dovranno adeguarsi. In questo contesto, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (Enac), in qualità di autorità di regolazione del settore aeroportuale, si è impegnato in una serie di iniziative volte a sensibilizzare una nuova coscienza ambientale nell’approccio ai problemi di sviluppo, stimolando l’utilizzo delle più avanzate tecnologie e conoscenze scientifiche, con lo scopo di ottenere un aeroporto eco-sostenibile.
Tra gli obiettivi fissati dall’Enac nel “Rapporto 2010”, ci sono la riduzione dei consumi energetici, la riduzione percentuale delle emissioni di CO2 e l’incremento dell’utilizzo di fonti rinnovabili nei processi di produzione di energia. Tra le iniziative intraprese in collaborazione con altre istituzioni è di rilievo il Patto per l’Ambiente stipulato tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero dell’Ambiente e l’Enac. L’accordo di programma prevede la sperimentazione di sistemi innovativi che combinino diversi aspetti: alti rendimenti, compatibilità con le funzioni aeroportuali e integrazione con il territorio, l’elaborazione di Linee Guida per la realizzazione presso gli aeroporti nazionali di nuove infrastrutture ed impianti eco sostenibili. L’Enac ha inoltre avviato un programma per la gestione energetico-ambientale degli aeroporti con lo scopo di migliorare l’efficienza delle infrastrutture attraverso la definizione di regole generali per la verifica delle situazioni esistenti, l’attuazione di processi di intervento e monitoraggio, la progettazione degli interventi di miglioramento energetico: il Programma Operativo Interregionale POIn, che coinvolge quattro regioni obiettivo “Convergenza” (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia). L’implementazione di queste nuove tecnologie rientra nell’ambito degli impegni assunti dall’Ente nel luglio del 2009 con l’adesione al Patto precedentemente citato, basato sul coinvolgimento del sistema dell’aviazione civile affinché contribuisca al raggiungimento degli obiettivi previsti nel Protocollo di Kyoto, con interventi e investimenti su fonti rinnovabili e risparmio energetico. Nel nostro Paese sono attualmente operativi 112 aeroporti, di cui 90 aperti al solo traffico civile, 11 militari aperti al traffico civile, 11 esclusivamente a uso militare. La Regione Sicilia conta attualmente su sei aeroscali, due nelle isole di Lampedusa e Pantelleria, due nell’area occidentale, Palermo e Trapani, due nell’area orientale, Catania e Comiso.
Fontanarossa, con oltre sei milioni di passeggeri annui, è il sesto scalo in Italia e il primo del Mezzogiorno. È la più grande porta d’accesso alla Sicilia. La struttura attualmente consta di due terminal, il primo ad opera dell’architetto Morandi intitolato a Filippo Eredia, chiuso dall’8 maggio del 2007 e il Bellini, inaugurato a chiusura del precedente. La struttura, dal recente 2013 può contare sulla base di Comiso per dirottare il suo carico, ma ciò non basta; è necessario bun nuovo piano di sviluppo al fine di assicurare gli standard di safety e security richiesti da normative nazionali ed europee e la coerenza fra capacità richiesta ed offerta per strutture ed infrastrutture. Con l’approvazione da parte del CIPE del contratto di Programma quadriennale (2012-2015) stipulato fra ENAC e SAC, prende il via il piano di investimenti. Tra le opere previste la riqualificazione del vecchio Terminal Morandi, la realizzazione di nuovi parcheggi tra cui il multipiano nell’area dove oggi ha sede il campetto di calcio, la sopraelevazione del parcheggio a lunga sosta P4, la realizzazione di un grande parco fotovoltaico (28 mila metri quadrati) sulla copertura di quest’ultimo, l’installazione di pannelli solari sul tetto dei magazzini merci della SAC e il rivestimento con pellicole fotovoltaiche della nuova aerostazione. Secondo quanto si deduce dal Rapporto 2010 il nuovo terminal Bellini fa parte di un più ampio progetto.
La SAC, la società di gestione dell’aeroporto di Catania, intende dare seguito allo sviluppo dello scalo attraverso diversi nuovi interventi articolati in più fasi temporali, per un investimento complessivo di 650 milioni di euro in quaranta anni (corrispondenti alla durata della concessione). Il piano prevede una nuova via di rullaggio (già appaltata), la ristrutturazione del vecchio terminal Morandi, l’allungamento della pista esistente, il collegamento con la metropolitana, in programma nel 2018, e con le Ferrovie dello Stato, ancora da ideare, secondo quanto desunto dal Rapporto 2010 ENAC. Il nostro progetto di riqualificazione del terminal Morandi non intende modificare la volumetria dell’edificio, bensì il suo impatto estetico-ambientale. L’involucro ideato è attento agli standard internazionali ed al miglioramento della qualità e del ciclo di vita della struttura, massimizzando la funzionalità in modo da garantire l’ottimizzazione degli spazi e una notevole riduzione dei costi di gestione, data dall’utilizzo di materiali e tecnologie moderne.
La struttura si presenterà come un prototipo di architettura sostenibile sul territorio locale e nazionale, capace di sfruttare al meglio le risorse reperibili in loco. L’intervento proposto riguarda la ristrutturazione esterna ed interna dell’attuale che ha già un alto valore tecnologico, dato dall’utilizzo di travi di copertura in cemento precompresso con un’altezza di 2m. che coprono una luce complessiva pari a 40m. Per quanto riguarda le modifiche alla parte strutturale esterna, il nostro progetto prevede, innanzitutto, la sostituzione della copertura per dar spazio ad un sistema leggero che poggerà direttamente sulle travi in c.a.p e sarà realizzata con un innovativo sistema integrato “TECU® SOLAR SYSTEM”, KME S.p.a. Con un’estensione di 7.583 m2, il tetto sarà ricoperto da 3.480 pannelli e accoglierà un innovativo sistema di recupero delle acque piovane che sarà integrato con un meccanismo di filtraggio in modo da consentire il riutilizzo dell’acqua per usi non potabili. Infine la particolare configurazione del territorio ci consente di prevedere un impianto di climatizzazione che utilizza una fonte rinnovabile geotermica come l’acqua di falda per rinfrescare e riscaldare gli ambienti, tecnologia che consentirebbe la riduzione completa di emissione di CO2 e di sostanze inquinanti sul sito. Il terminal a pianta rettangolare sarà articolato, internamente, in maniera da gestire il traffico in arrivo ed in partenza su due livelli separati. A seguito di un attento studio degli spazi interni ed esterni siamo riusciti ad ottenere un incremento della superficie totale pari al 44, 95%.

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