One shot, one drink. Il Tin. Giocare a tris o, tornando un po’ bambini, al telefono col filo o ancora cambiare, giorno dopo giorno, la texture esterna creando un gioco di ombre e colori.

È possibile quando architettura, arte e performance si incrociano tra loro e si mescolano, come accaduto sulle pareti del TIN. Il nuovo locale ubicato nel cuore della movida di Marina di Ragusa offre al pubblico delle pareti-gioco realizzate con listelli mobili di legno colorati dalle giovani artiste Elena Giampiccolo e Flavia Campo, durante una performance d’arte inaugurativa.

Un’idea progettuale, quella degli architetti Danilo Dimartino ed Elisa Muccio di DEStudio Architettura di Ragusa, che prevede un vero e proprio involucro di legno dove 2500 listelli, disseminati sui due prospetti del locale, ricordano i pixel di un maxischermo che può cambiare anche proprio attraverso l’interattività del pubblico chiamato a modificare l’aspetto stesso delle pareti-gioco.

Durante le ore del giorno la maglia regolare del Tin proietta e disegna in modo sempre diverso la facciata grazie alla magia delle ombre. Un concept, quello ideato dai due progettisti, che nasce dall’esigenza dei gestori di avere una doppia valenza per la loro attività, di giorno fresh lunch e di notte cocktails bar così da incentrare l’intero progetto sul cambiamento. A suggellare l’avvio di quello che per l’estate 2016 sarà il “double side of summer”, la scommessa imprenditoriale di due giovani ragusani, Damiano Bonincontro e Luca Iannizzotto.

Un progetto, quello del Tin, studiato nei minimi particolari che mira a rendere protagonisti i consumatori ma anche coloro che passano casualmente vicino al locale, chiamandoli direttamente in causa.

Abbiamo immaginato questo spazio – affermano i progettisti – come una grande scatola, un contenitore di attività, una superficie multiuso con cui poter interagire e che potesse contenere al suo interno diverse funzionalità tra cui la possibilità di ricaricare lo smartphone, guardare all’interno attraverso un foro, poggiare il telefonino e scattare un selfie, parlare da un lato all’altro dei prospetti attraverso un collegamento fonico, giocare con i listelli mobili e non solo“.

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