Pochi propositi, più piani d’azione!
Ognuno di noi redige la lista di ciò che ha fatto, di ciò che non ha fatto e di ciò che vorrebbe fare. Per iscritto o mentalmente si tratta comunque di un punto e a capo o di un punto e virgola. Obiettivo: essere felice… e se il desiderio è diverso per ognuno di noi sono convinta che il fine invece sia condiviso.
La domanda è: cosa ci aspettiamo da questo imminente 2016? Qualche fantasia è lecito esprimerla, qualche attesa è doveroso averla. Se la realtà è un gigantesco puzzle di azioni individuali non ci resta altro che fare la nostra parte per provare a migliorare le cose. Dovremmo trovare il tempo per parlare con le persone che amiamo, per ridisegnare e rivalutare la trama dei nostri rapporti, darci da fare dal lato meramente economico…
Insomma propositi su propositi, che riteniamo automaticamente raggiunti solo per il fatto di averli inseriti in lista. Raramente in questi bilanci ci soffermiamo su cosa occorre fare concretamente. Difficilmente pensiamo ai sacrifici, al tempo necessario, a cosa dobbiamo eliminare per concentrarci su qualcosa di nuovo. E così, giorno dopo giorno, i propositi sbiadiscono. Sarebbe meglio fare elenchi più brevi concentrandosi sulla priorità.
E sarebbe ancor più utile abbinare ad ogni nostro proposito una descrizione di osa va fatto. In un’epoca in cui tutti sono sotto pressione, stressati pieni di impegni, meno è meglio. Riscopriamo allora il valore dell’eliminazione piuttosto che quello dell’aggiunta. Tra i pensieri di fine anno, invece di progetti, proviamo a regalarci scelte e azioni.
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