Premi In/Arch 2020: la provincia di Ragusa si distingue.
I Premi In/Architettura 2020 proseguono la lunga tradizione dei premi In/Arch nati nel 1962. I premi sono un’occasione per effettuare una ricognizione delle “eccezioni”, delle architetture di qualità realizzate in Italia negli ultimi anni in un contesto generale di trasformazioni del territorio. 139 i progetti candidati per la Sicilia. 14 i vincitori. La provincia di Ragusa vede due eccellenze vincitrici.
Premio alla carriera a Maria Giuseppina Grasso Cannizzo.
Coerenza, radicalità, curiosità per la commistione dei linguaggi caratterizzano il lavoro di Maria Giuseppina Grasso Cannizzo, i cui edifici e progetti svolgono ciascuno, con chiarezza esemplare, riflessioni che dialogano con il contesto internazionale ed allo stesso tempo appaiono saldamente piantate nei paesaggi, nei territori e nelle città siciliane. In questa duratura ed ostinata capacità, ricca di suggestioni e legami con le pratiche artistiche, va riconosciuto un tratto distintivo che ancora molto ha da offrire.
Altra eccellenza lo studio di architettura di Giuseppe Gurrieri che si aggiudica ben tre premi, due dei quali per un unico progetto: Casa Ecs. Progetto del 2017 ad opera dell’architetto Giuseppe Gurrieri e dei suoi collaboratori: Giulia Filetti e Valentina Occhipinti che si aggiudica la vittoria nella categoria “Intervento di nuova costruzione” e il Premio Speciale Willis Towers Watson. Lo studio guadagna inoltre una menzione d’onore nella categoria “Intervento di rigenerazione urbana” con il progetto Ecobar del 2015. Realizzazione già trattata dal nostro giornale in un articolo del 2016 https://setup-web.it/eco-bar-bistrot/
“Quando sono state aperte le candidature ai premi IN/ARCH tutta l’Italia si trovava in piena emergenza covid. – dichiara l’architetto Gurrieri – Questa minaccia che ha piegato il paese dal punto di vista sanitario, prima di tutto, ha anche costretto a casa milioni di lavoratori. Le inevitabili misure di sicurezza hanno portato molti settori a fermarsi, tra cui il settore dell’edilizia. Questa condizione mi ha portato a chiedermi se avesse avuto senso partecipare ai premi viste le difficoltà del momento. Ho riflettuto molto su questo pensiero, convincendomi del fatto che invece sarebbe stato qualcosa di molto importante. Credo che l’architettura faccia parte della condizione umana e, insieme a questa, possa piegarsi senza però doversi mai spezzare. Partecipare ai premi IN/ARCH significa reagire esorcizzando il dramma. Ho quindi candidato i miei lavori con questa convinzione, più per la voglia di esserci che per l’ambizione di vincere. Ero inoltre consapevole dell’elevato livello della concorrenza in quanto dall’ultima edizione, nel 2014, la ricognizione dei progetti avrebbe raccolto molte architetture meritevoli. Poi come spesso accade, le cose belle arrivano quando meno te lo aspetti e quindi ecco che ho vinto ben tre premi! Devo anche dire che, nonostante nella mia carriera abbia vinto altri importanti premi, questi ultimi hanno un significato diverso perché rappresentano la ripartenza, non soltanto del mio studio professionale, ma in generale dell’architettura“.
Vediamo quindi il Progetto Casa Ecs
È una residenza unifamiliare, con annesso laboratorio per artista, costruita nelle campagne del comune di Scicli, a distanza di pochi chilometri dalla costa. La realizzazione dell’edificio misura un basso impatto ambientale, sia da un punto di vista puramente visivo sia per quanto riguarda le prestazioni energetiche. Le scelte progettuali finalizzate a garantire un elevato rendimento termico combinate all’uso di fonti energetiche rinnovabili hanno, infatti, aumentato l’efficienza energetica dell’edificio, rendendola una struttura eco-sostenibile (l’edificio è certificato NZEB).
L’idea-guida di fondo del progetto verte sulla costruzione di un muro di contenimento, rivestito in pietra, come elemento di un ulteriore terrazzamento, che si accorda ad un salto di quota del terreno per permettere l’incastro della struttura nell’ambiente, rimanendo coerente al piano di campagna e alla storicità del paesaggio a coltivi. Tale muro è il nodo caratterizzante del progetto: contiene le scale che raccordano i due livelli del terreno e diviene il prospetto principale della residenza che, per effetto anche della copertura a tetto-giardino, si integra nel contesto. Stessa logica d’attenzione alla sedimentazione storica nel paesaggio governa la scelta di ricavare due cortili sul lato nord che nascono per sottrazione di una porzione del terreno. In pianta, gli spazi della casa si organizzano assumendo la regolarità geometrica e l’equivalenza delle prospettive d’affaccio quali principi direttori: l’ambiente soggiorno-cucina e la parte adibita a laboratorio si affacciano tramite due ampie bucature sui cortili a nord e verso il mare a sud. Questa scelta progettuale dà la percezione che il paesaggio attraversi lo spazio interno della casa.
Il progetto è stato esposto al Padiglione Italia durante la Biennale di Architettura di Venezia 2018
Crediti:
Progettista e direttore dei lavori: Arch. Giuseppe Gurrieri
Collaboratori: Arch. Giulia Filetti, Arch. Alessandro Bontà, Arch. Fabrizio Camillieri, Arch. Valentina Occhipinti
Strutture: Ing. Alessandro Infantino, Ing. Giancarlo Dimartino
Progetto delle aree verdi: BB Architettura del Paesaggio
Impianti: ENGINEERING PROJECT S.R.L.
Impresa costruttrice: I.ME.CO di Tringali Antonino
Opere a verde: Officine Restauro Srl
Piscina: Med. Pool’s