Punti di vista. Visuali che si alternano e si sovrappongono attraverso partizioni trasparenti per un’architettura dal sapore contemporaneo.
Linee dinamiche, materiali lignei, invisibili pareti di vetro e complementi d’arredo moderni e minimali suddividono, delimitano e inquadrano, come in una cornice, un open space in cui il bisogno di privacy si alterna e coincide con l’opposto bisogno di condivisione. Una sfida architettonica per esaudire i desideri della poliedrica azienda committente. L’agenzia pubblicitaria di Andrea Licitra aveva infatti l’esigenza di far convivere in uno stesso ambiente figure professionali differenti ma correlate nella gestione delle singole attività, di creare uno spazio ricettivo e accogliente per i clienti e, infine, di mettere in evidenza la vision dell’azienda stessa. Comunicazione, quindi, il concetto che il team di architetti dello studio DFG ha fatto proprio nella realizzazione di questo perfetto luogo di lavoro.
La nuova sede operativa e amministrativa dell’agenzia è ubicata nei bassi di un immobile situato in una vivace arteria commerciale della città. Luogo ideale per il tipo di attività svolta, la struttura si sviluppa su una superficie di 325 metri quadri, distribuiti su un unico livello il cui ingresso sussiste su un’ampia area esterna, di 250 metri quadri, in grado di supportare logisticamente la complessa attività della committenza. Partendo dai grandi vantaggi intrinseci della costrizione, gli architetti Scrofani, Mazza e Francone hanno optato per un progetto all’avanguardia nel rispetto di una nozione fondamentale della comunicazione pubblicitaria: la visibilità. Mettere in contatto l’esterno con l’interno e viceversa è stata una delle linee guida seguite.
La scelta di concentrarsi sull’utilizzo di ampie pareti vetrate nella suddivisione degli spazi interni e nella realizzazione della struttura esterna dei locali è stata propedeutica alla creazione di un impianto scenografico contemporaneo dal carattere molto forte, che agevola lo scambio fra le attività svolte all’interno dei locali e il frenetico andirivieni dell’arteria cittadina.
La forte interrelazione tra il progetto e la città e la valenza comunicativa dell’architettura dell’immobile sono in perfetta sintonia con la professione che Andrea Licitra svolge nella sua nuova sede, ed è forse questo che rende unico il design di questi spazi. I concetti di privacy e condivisione sono protagonisti nella progettazione degli interni. In uno stesso ambiente convivono attività diverse, ciascuna con problematiche specifiche e con esigenze molto particolari.
Il team di architetti ha, in questo caso, previsto un’ampia hall centrale, con apposito desk per accogliere e servire i clienti, da cui si accede a tutte le aree operative dell’azienda e ai diversi uffici, permettendo così una fluida libertà di movimento e di collegamento senza che i percorsi interferiscano con le postazioni e gli uffici, che dal punto di vista distributivo e funzionale restano autonomi ma interconnessi. L’utilizzo di pareti in vetro per la suddivisione consente, infatti, ad ognuno dei professionisti, di svolgere la propria attività in spazi insonorizzati e separati gli uni dagli altri ma in costante comunicazione visiva con il desk centrale e soprattutto in continuo contatto fra loro stessi. A definire e delineare le superfici sono l’alternanza dei materiali e dei colori di rivestimento delle pareti e del soffitto. I toni freddi del bianco e del nero, si alternano e inseguono come in un gioco con i materiali, ferro e legno. La scelta e l’utilizzo di quest’ultimo elemento rientra nella volontà degli architetti di usufruire di un materiale a basso impatto ambientale proveniente da processi di riciclo, che ha permesso di abbattere i costi di realizzazione e rispettare l’ecosistema. Ecco che un materiale apparentemente “povero”, ma adeguatamente lavorato, può inserirsi in una grammatica spaziale versatile, adeguata a qualunque registro lessicale architettonico. Ecosostenibilità anche per il progetto di illuminazione. Approfittando dell’esposizione a sud del prospetto principale dell’edificio, la scelta di istallare ampie vetrate esterne ed interne ha un duplice scopo: permettere di sfruttare al massimo la luce naturale e usufruire allo stesso tempo del calore che i raggi solari producono, risparmiando quindi sul consumo di energia elettrica. Il controllo della luminosità è, invece garantito da adeguati sistemi di schermatura che consentono la diffusione omogenea della luce evitando fenomeni di abbagliamento delle postazioni operative. La geometria delle schermature, inoltre, permette di limitare o azzerare l’ingresso di radiazioni solari che favorirebbero il surriscaldamento estivo. Quando la luce naturale è insufficiente, il corretto grado di intensità luminosa è garantito dall’illuminazione artificiale a basso consumo energetico. La realizzazione di questo avveniristico progetto è stata possibile grazie al coinvolgimento di aziende, maestranze e fornitori locali, scelti dagli architetti nell’ottica di promuovere l’economia locale perchè considerata fattore di sviluppo sia etico che sostenibile.

 

0