Da agosto 2015 sarà disponibile sul mercato un dispositivo per computer che unisce le funzionalità di una classica tastiera allo stile retrò di una macchina da scrivere. Si chiama Qwerkywriter ed è una tastiera a 84 pulsanti compatibile praticamente con tutti i dispositivi presenti sul mercato. L’ideatore di questo progetto è Brian Min, per anni sviluppatore di videogiochi al servizio di grandi compagnie come l’Activision e la Sony Computer. Il suo lavoro è stato la molla che lo ha spinto a dare una svolta alla tastiera standard, un dispositivo che, come spiega nel video di presentazione del progetto, utilizza da anni per connettersi con migliaia di persone in giro per il mondo. Qualche ora in garage e il ragazzo riesce a sviluppare un suo prototipo unendo la precisione e l’affidabilità di una tastiera meccanica, in grado di riprodurre esattamente il suono del dattilografare, ai tasti veri e propri di una macchina da scrivere.
L’inventore spiega che la sua ambizione è quella di tornare a sentire la sensazione del tocco marcato sui tasti: “Ho utilizzato gli elementi di un tastiera meccanica e i tasti di una macchina da scrivere e quello che ne è venuto fuori è un ibrido tra le due”. Un’invenzione rivoluzionaria che, assicura Min : “È piacevole da usare, è bellissima da vedere”. La cifra iniziale per dare l’avvio al progetto è stata raccolta grazie ad un sito di crowdfunding, una di quelle piattaforme in cui la gente comune può scegliere le proposte da finanziare, anche con microquote di poche decine di dollari. Kickstarter, il sito in questione, ha consentito al giovane informatico di avviare e in seguito di apportare una serie di modifiche alla Qwerkywriter prima del lancio del prodotto sul mercato. Min ha addirittura caricato un video sul web nel quale utilizza la tastiera per qualche minuto e fa ascoltare il suono dei tasti a finanziatori e simpatizzanti; periodicamente, inoltre, pubblica diversi videoclip per ringraziarli e aggiornarli sulle novità raggiunte grazie al loro contributo. Tra le caratteristiche più interessanti della Qwerkywriter ci sono senza dubbio la presenza di un supporto per tablet e ipad da inserire nell’apposito spazio proprio come se si utilizzasse un vero foglio di carta e le opzioni di collegamento via usb, wireless o bluetooth, che rendono possibile il suo utilizzo con qualsiasi tipo di computer.
Naturalmente, il capoprogetto assicura anche l’agevolezza nell’utilizzo di tasti come la barra spaziatrice o l’Invio, che devono avere una reazione tanto immediata quanto quella di una tastiera tradizionale. Ma perché una persona che utilizza abitualmente il computer dovrebbe preferire questo genere di dispositivo ad uno hi-tech magari più ergonomico? “Innanzitutto, sostiene Min, perché la Qwerkywriter è capace di emettere il tipico suono di una vera macchina da scrivere. Questo – sostiene – aiuta chi la utilizza giorno per giorno a rendere più piacevole il lavoro”. Il giovane sviluppatore si rivolge proprio a chi è del mestiere: “Se fossi uno scrittore questa sarebbe una tastiera che desidererei avere: immaginate cosa vuol dire scrivere Harry Potter con un dispositivo simile”. Inoltre, il ragazzo pone più volte l’accento sulla piacevole sensazione tattile data dallo sfiorare i tasti con le dita e la soddisfazione nell’ascoltare il suono della leva del ritorno a carrello. E che dire dei tasti rotondi cromati che possono anche essere personalizzati? Il fascino della Qwerkywriter sta nell’accostamento di un dispositivo figlio della touch-screen generation, il tablet, a quello nato in un’era in cui pigiare su levette corrispondenti ad una lettera era l’unico modo per ottenere una stampa quasi tipografica. Tradizione e innovazione fusi in un oggetto più unico che raro, ma non esattamente economico. Infatti per il modello definitivo della Qwerkywriter, certamente non realizzato a mano come il primo prototipo ma prodotto in serie secondo il disegno di ingegneri esperti, costerà circa 300 dollari, spese di spedizione a parte. Mentre ne parliamo è probabile che Min stia procedendo con nuove trattative con investitori e che, verosimilmente, stia apportando delle modifiche ancor più sorprendenti alla sua creazione. Non ci resta che aspettare l’estate prossima per scoprirlo.

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