A Milano, in zona San Siro, il primo social housing progettato e realizzato in Europa con strutture portanti in legno. Il progetto è firmato dall’architetto fiorentino Fabrizio Rossi Prodi, gestito della Fondazione Housing Sociale e di proprietà di Polaris Investment Italia. Centoventitre alloggi in quattro torri di nove piani. L’intervento si sviluppa su un’area complessiva di 17.000 metri quadrati. La struttura degli edifici, da un punto di vista tecnico, è formata da pannelli massicci di legno incollato a strati incrociati, detti Xlam. Pareti e solette in Xlam formano una struttura scatolare molto robusta, che permette di non impiegare pilastri di cemento armato. Le pareti in Xlam, inoltre, abbattono la dispersione di calore d’inverno e proteggono dal caldo in estate, consentendo così notevoli risparmi energetici. Dalle foreste certificate dell’Austria inoltre, provengono i pannelli. Queste foreste vengono gestite in modo da assicurare una costante crescita del patrimonio boschivo. Sono stati impiegati circa 6100 metri cubi di pannelli in CLT. Un palazzo con classe energetica A e prezzo low cost. Circa il 40% degli alloggi sono stati assegnati ad affitto con un canone di 450 euro per un appartamento di circa 70 mq; il 10% a canone sociale; il 40% in affitto con patto di futuro acquisto; una quindicina di alloggi concessi a realtà del terzo settore o messi a bando; e i restanti cinque sono stati riservati a un progetto dedicato alla promozione dell’autonomia abitativa dei giovani.
La flessibilità proposta nella distribuzione degli spazi interni dell’alloggio, garantita dallo stesso sistema costruttivo, consente una personalizzazione dell’ambiente della casa secondo una modalità partecipata. La peculiarità di questi palazzo di legno non riguarda solo l’innovazione del progetto architettonico, ma anche la filosofia che lo ispira, vicina a quella del coabitare.
Oltre ad una piazza di raccordo simile ad una scacchiera, che potrà essere utilizzata per varie iniziative, compresi concerti, anche perché vi confluisce una grande scalinata che può fungere da “spalto”, trovano spazio un parco giochi per bambini, un campo di mini basket e, sui terrazzi, alcuni orti condominiali. Ma gli spazi in comune non si limitano a quelli esterni. All’interno del complesso, oltre alla zona lavanderia, sono stati riservati dei locali da condividere senza una precisa destinazione. Gli stessi condomini sceglieranno come usarli di volta in volta. I pian terreni sono invece stati destinati a spazi commerciali, da 75 metri quadrati. L’operazione di questo eco-palazzo è costata in tutto 21,7 milioni di euro. Il cantiere è stato ultimato in soli 18 mesi e a convincere è stato il mix commerciale dell’operazione. Il Comune di Milano ha sempre sostenuto l’iniziativa, fin dal 2008, mettendo a disposizione i diritti di superficie. Questo primo progetto residenziale europeo con strutture portanti in legno, denominato “Cenni di cambiamento”, dal nome di una delle due vie da cui si accede al complesso, è un’importante sperimentazione che può rappresentare una proposta da seguire in Italia per il futuro per portare avanti il concetto di comunità e, come questa possa essere sviluppata e consolidata anche in un contesto urbanistico monofunzionale e con una presenza limitata di poli aggreganti.

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