Speed connection: l’era delle connessioni super rapide
Speed connection. Si avvicina l’era delle connessioni super rapide: latenza zero, velocità illimitata e convergenza. Gli esperti la chiamano già “l’era del 5G” (Fifth Generation Mobile Technology): la tecnologia che definirà il prossimo decennio. Se il 4G, come i suoi predecessori, era limitato alla telefonia cellulare, il 5G ha uno spettro ampissimo. Dalla smart energy ai robot avanzati, dai veicoli che guidano da soli agli appartamenti intelligenti, il 5G governerà il cosiddetto ‘internet delle cose’. L’obiettivo è sviluppare un sistema stabile, che supporti fino a un miliardo di connessioni e offra agli utenti una velocità fino a 10 Gbps. Quali i tempi, gli ostacoli e le prospettive? Il professor Rahim Tafazolli, direttore del Centre for Communication Systems Research dell’Università del Surrey e direttore di 5Gic, unico centro al mondo dedicato allo studio e alla sperimentazione delle tecnologie 5G, cofinanziato dal Governo britannico e da varie imprese del settore, spiega che l’aspetto più importante è la qualità dell’esperienza. Un collegamento perfetto sempre a disposizione senza interruzioni capace di funzionare anche in movimento. Non ci saranno di Veronica Barbarino più frustranti attese. La velocità raggiungibile sarà di 10 Gbps (circa 1GB/s). Ci sarà maggiore convergenza, nuovi campi d’applicazione, migliori performance. Sarà un processo di modernizzazione, un salto in avanti che andrà ben oltre il settore delle telecomunicazioni. L’ostacolo principale non è la tecnologia, a quanto pare, ma le intese fra governi e imprese a livello internazionale: l’architettura della rete dovrà cambiare, alcune parti dello spettro andranno condivise, altre saranno ad uso esclusivo. Non sono decisioni che un singolo Paese può prendere. Altro piccolo ostacolo è dato dai costi: serviranno nuovi smartphone che consentano un miglior equilibrio tra prestazioni e durata della batteria, nuovi strumenti per controllare elettrodomestici e automobili, per non parlare poi dell’adattamento delle strutture di trasmissione dei singoli paesi. Come spesso accade in questi ultimi tempi a tirare il gruppo oltre la Gran Bretagna ci sono i colossi dell’Asia Pacifica, come Corea del Sud (col governo di Seoul che ha stanziato 1,5 miliardi di dollari per la creazione di un network 5G), Cina (con 600 milioni investiti da Huawei) e Giappone. A seguire vengono i grandi marchi: Samsung, Google, Fujitsu, Aircom e Telefonica, LG, Sony, Nokia e gli operatori di tlc come Ericsson. Ma anche il resto del mondo non sta rimanendo a guar- dare: l’Europa è già in corsa grazie al progetto Metis “Mobile and wireless communications Enablers for the Twenty-twenty Information Society”. Un consorzio temporale della durata di 30 mesi (da novembre 2012 ad aprile 2015) comprendente 29 partner fra produttori di telecomunicazioni, operatori di rete, industria automobilistica e mondo accademico: Ericsson (DE, SE), Alborg University (DK), Aalto University (FI), Alcatel – Lucent (DE), BMW Group Research and Technology (DE), Chalmers University of Technology (SE),Deutsche Telekom (DE), DOCOMO (DE, JP), Elektrobit (FI), France Telecom-Orange (FR), Fraunhofer Gesellschaft (DE), Huawei Technologies GmbH (DE), KTH-Royal Institute of Technology (SE), National and Kapodistrian University of Athens (GR), Nokia Corporation (FI), Nokia Siemens Networks (DE, FI, PL), University of Oulu (FI), Poznan University of Technology (PL), RWTH Aachen (FI), Institut Mines-Télécom (FR), Telecom Italia (IT), Telefónica (ES), University of Bremen (DE), University of Kaiserslautern (DE), and Universitat Politècnica de València (ES). Obiettivo principale di METIS è quello di generare un consenso europeo sui futuri sistemi di comunicazione globale sia mobile che wireless. METIS costituirà un valido contributo ai processi di pre-standardizzazione e regolamentazione e assicurerà all’Europa la leadership sui suddetti sistemi di comunicazione. Il progetto punta a fornire nuove soluzioni anche dopo il 2020. Il campo di ricerca comprende le topologie di rete, i collegamenti radio, il multi-nodo e le tecniche d’uso dello spettro. Vengono utilizzate anche delle ricerche orizzontali per integrare i risultati ottenuti e conciliare flessibilità e versatilità mantenendo un costo basso.
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