Chissà se entrerà nel guinness dei primati. È la “bicicletta ad ottanta ruote”, l’installazione artistica denominata “#met2b” che sta caratterizzando l’estate 2014 del noto locale di Marina di Ragusa. Anche quest’anno è tornato il progetto “Urban Art Meeting” che ha previsto una nuova installazione sulla parete esterna del Met, praticamente in riva al mare. Dopo le iniziative degli anni scorsi, curati dal collettivo Cargo, quest’anno il progetto è stato affidato agli architetti Danilo Dimartino ed Elisa Muccio che hanno fin da subito studiato un’idea progettuale che potesse essere il più coinvolgente possibile. L’originalità del progetto sta nell’idea di abbinare alla particolare installazione, realizzata con decine di ruote di bici, un nuovo elemento: il movimento. Battezzata “#met2b”, il cui significato metaforico è quello di voler culturalmente “essere Met”, questo nuovo progetto è interamente ispirato alla bicicletta, il veicolo propulsore della mobilità ecosostenibile ed inseparabile compagno di viaggio nelle lunghe passeggiate su due ruote durante la stagione estiva. Un’installazione unica che seppur a prima impatto può sembrare un accattivante creazione per ammaliare i passanti, in realtà nasconde un meccanismo alquanto complesso. Delle 80 ruote utilizzate per abbellire la facciata, ben 19 sono collegate tra loro attraverso una lunghissima catena che a sua volta è congiunta ad una bicicletta di color verde, prodotta dall’azienda siciliana Lombardo, in grado di attivare lo strano ingranaggio. Basta montare sulla bicicletta per azionare con una pedalata le ruote dell’installazione ad essa collegate. Curiosi e turisti captato il funzionamento, giornalmente si soffermano davanti alla facciata del locale, e diventano proaogonisti attivando luci e suoni con il loro movimento. Con l’hastag #met2b, condiviso sui social, la bicicletta ha dapprima sviluppato un suo percorso conoscitivo lungo la fascia costiera. Foto e tag del biciclo in circolazione venivano infatti postate sul web, senza svelare lo scopo finale di questa campagna virale studiata ad hoc per catturare l’attenzione e portare successivamente i passanti al riconoscimento del veicolo quando ha trovato posto dinnanzi al “Met” svelando il suo primario scopo. L’iniziativa però non si ferma qui, come di consueto accade per questo tipo di progetti, è stato inoltre lanciato un bando per individuare creativi e appassionati che fossero interessati a diventare parte attiva dell’evento. A seguito d’iscrizione, a ciascun selezionato è stata assegnata una delle 61, per sprigionare la propria creatività nell’ambito dell’estemporanea d’arte realizzata nei primi d’agosto. Creazioni divertenti e fantasiose per piccole opere d’arte decisamente “a tutto tondo”. «La nostra idea è stata quella di concepire un’installazione “viva”, interattiva, dinamica, non statica – hanno più volte spiegato i due architetti progettisti, Danilo Dimartino ed Elisa Muccio – un’opera capace di fare interagire in prima persona il semplice passante, in modo da completare l’opera stessa proprio nel suo movimento». Fino al 24 agosto l’installazione, reinterpretata e ormai completata dagli artisti, è fruibile sulla parte esterna del Met. Come avvenuto per le edizioni precedenti, ciascun elemento reinterpretato dai singoli artisti sarà successivamente posto all’asta e il ricavato servirà a finanziare un nuovo progetto, mentre una giuria decreterà il vincitore finalista. «#met2b nasce come momento di svago, aggregazione, partecipazione – concludono i progettisti e curatori – È un’installazione che supera la mera comunicazione dell’opera e coinvolge il pubblico attraverso l’introduzione di una quarta dimensione, quella del movimento che porta poi al cambiamento. Lo spettatore diventa protagonista».

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