Costruzioni antiche poi demolite. Vi raccontiamo la storia di Villa d’Ayala, uno dei tesori della Catania liberty.


Le Origini

Fu un progetto dell’architetto Paolo Lanzerotti commissionato dai conti d’Ayala, che vollero realizzare una dimora principesca in un luogo non lontano dal centro cittadino ma che fosse al tempo stesso tranquillo. Fu scelto un sito in zona Oliveto Scammacca, oltre la piazza d’Armi, sul quadrante sud-ovest dell’incrocio tra gli attuali Viale Libertà e Corso italia.
Senza badare a spese, all’opera architettonica del Lanzerotti, si affiancò quella di decoratori, stuccatori e arredatori chiamati dalla Francia.
La villa fu inaugurata nel 1914, in piena Belle Epoque.


Il progetto

La casa aveva un piano terreno e due sopraelevati: lucernari e grandi finestroni che offrivano una vista sull’Etna e sul mare. Alla magnificenza degli interni ricchi di stucchi, volute, ornamentazioni, colonne, loggiati, vetrate, marmi, bronzi, arredi preziosi e oggetti di valore, faceva riscontro un giardino con palmizi e piante rare.



La storia

Un giorno poi, la tragedia: la figlia minore dei conti, di appena 4 anni, sfugge alla sorveglianza della governante e si arrampica fino ad un lucernario. Il vetro cede e la piccola precipita nel salone sottostante, morendo nell’impatto. I genitori, sopraffatti dal dolore, abbandonano per sempre la villa.
Questa divenne proprietà del barone Fisauli che la rivendette successivamente ai fratelli Pappalardo, esponenti della nuova borghesia catanese. I Pappalardo trasformarono l’edificio in un caffè-ristorante-dancing.

Negli anni Trenta, il piano terra del fabbricato fu ceduto al Reale Automobil Club d’Italia. Durante il secondo conflitto mondiale, la villa fu requisita dai tedeschi e dagli inglesi e subì razzie e danneggiamenti di ogni tipo. Tornatone in possesso dopo la guerra, il dott. Alberto Pappalardo riparò i danni, attrezzò i saloni per feste e ricevimenti e cambiò il nome in Villa Excelsior.
Ma questa rinascita durò poco. Infatti, negli anni successivi, la dimora passò all’Aeroclub, al Club Calcio Catania, al Circolo Rossazzurro; infine, nel 1958, fu demolita.

Al suo posto fu eretto il palazzone di cemento armato destinato ad ospitare l’agenzia n.1 della Banca Commerciale Italiana.
Di questa villa quindi, ad oggi rimangono solo delle foto e la memoria.

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