Puntare sulla sostenibilità sociale ed economica, architettonica ed urbanistica; mettere in atto politiche di riqualificazione energetica e realizzare strategie per la valorizzazione del territorio rappresentano le azioni da seguire per far si che l’ambiente in cui viviamo abbia un aspetto più green. Sono molte le città che negli ultimi anni hanno optato per una rigenerazione urbana sostenibile. Tra queste, uno straordinario esempio arriva da Tel Aviv: dopo aver accumulato per quasi cinquanta anni rifiuti solidi, trasformandosi nella più grande discarica, l’area di Hiriya, ampia 450 mila mq e alta 60 metri, è stata trasformata in una stazione di smistamento rifiuti che fornisce biogas.
La conversione della montagna iniziata nel 2001, ha rappresentato solo il primo passo dell’intero piano di riqualificazione di tutta l’area dell’“Ariel Sharon Park”. Grazie a questo importante progetto, che sarà definitivamente completato nel 2020, il Parco diventerà una delle più grandi aree verdi esistenti. L’immensa area verde, su cui è sorta Hiriya, non è però da considerarsi come una qualunque riserva naturalistica ma è stata pensata per trasformarsi in un parco a tema sul riciclo dei rifiuti. Su ogni strato della montagna infatti sono collocati impianti, attrezzature e macchinari ciascuno dei quali svolge una funzione ben precisa per garantire il rinverdimento ambientale della zona. A valle ad esempio sono presenti: apparecchiature per il riciclo di detriti e di inerti derivanti da demolizione, impianti che consentono di ottenere concime dai rifiuti organici e sistemi di fitodepurazione. Tutto è curato nei minimi dettagli: all’interno del giardino è presente una zona umida in cui sono coltivate particolari piante che associano alla bellezza l’utilità perché con l’aiuto dei batteri che crescono sulle radici delle stesse vengono distrutte le tossine contenute nell’acqua reflua rendendola utilizzabile per l’irrigazione. Ogni materiale recuperato è pronto per essere riutilizzato: vetro, plastica, metalli, lattine, bottiglie e pneumatici diventano accessori per arredare il centro visitatori grazie alle decine di officine in cui si separa e ricicla tutto. A rappresentare l’ultimo tassello di quella che possiamo definire una delle più interessanti riconversioni ambientali al mondo è il progetto del ponte ECOntainer. Un collegamento alternativo interamente costituito da container in disuso. Lungo 160 metri fungerà da collegamento tra la Lod Road di Tel Aviv e la montagna Hiriya per l’appunto. Accessibile a pedoni, biciclette e piccoli bus ecologici diventerà l’icona del parco perché oltre ad essere una struttura esteticamente affascinante, garantirà la totale autosufficienza elettrica grazie agli impianti fotovoltaici che lo rivestono superiormente. Un’iniziativa eco-friendly che guarda al futuro. Un simbolo di rinascita singolare, un grande esempio etico da cui prendere spunto al fine di vivere in un mondo più pulito e nel rispetto della natura. Molteplici sono ancora le cose da realizzare prima del completamento definitivo. Numerose idee e progetti in campo: dallo zoo per divertire i più piccoli alla zona ricreativa, dall’oasi interna allo stagno, dalle piste ciclabili ai percorsi per passeggiate a piedi, tutto concentrato attorno a questa mistica montagna.

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