Fare di se stesso un’icona, un’opera d’arte vivente, un manifesto in grado di mettere in mostra idee, un veicolo capace di trasmettere messaggi dal forte impatto comunicativo: questi gli elementi sui quali si fonda l’arte di Ai Weiwei, uno dei più influenti creativi del panorama contemporaneo. Dissidente e provocatorio, Ai Weiwei, attraverso la sua arte, rende tangibile la realtà e i temi scottanti che tormentano la nostra quotidianità.
Epicentro delle sue performance sono i diritti umani dei migranti. Attualità e contemporaneità, creatività e knowledge, forte struggimento e senso di ribellione opportunamente miscelati per dare vita ad una nuova forma d’arte portatrice di valori. Temi importanti trattati in modo potente e diretto, utilizzando strumenti e linguaggi artistici non convenzionali. Nelle sue installazioni tutto può diventare arte e può acquisire un valore simbolico tale da lasciare un segno nella società di oggi. Oggetti di poco valore, rifiuti e materiali in disuso diventano strumenti protagonisti dei suoi montaggi. In una delle sue ultime performance artistiche, migliaia di giubbotti di salvataggio hanno straordinariamente trasformato le colonne della facciata della Konzerthaus di Berlino. L’artista per focalizzare l’attenzione sul tema dei rifugiati e dei migranti si è servito proprio dell’oggetto simbolo delle traversate in mare.
Con 14.000 giubbotti arancioni è riuscito a creare un’installazione di forte impatto emotivo e comunicativo. Un modo del tutto innovativo per riflettere e far riflettere su queste tragedie ormai all’ordine del giorno, lasciando allo spettatore la libertà di dare la propria personale interpretazione. I salvagenti catarifrangenti sono stati utilizzati dall’artista anche per una seconda installazione ancor più impegnativa della precedente. Stavolta 1.005 i giubbini utilizzati, riuniti in gruppi di 5, disposti nello stagno del Belvedere di Vienna come a formare 201 grandi fiori di loto galleggianti. Un insieme di anelli di diverso colore: rosso, arancio e blu che visti dall’alto compongono una grande “f”. Flower, Freedom, Fake (nome del suo studio), F***- you (provocazione rivolta all’insensibilità politica) tanti i significati associati alla consonante, una cosa è certa Ai si è servito dell’opera per porre nuovamente in primo piano il rovente tema e far emergere i valori di dignità e umanità che ciascun individuo possiede e nessuno dovrebbe osare calpestare. Il prossimo 23 settembre un’importante installazione è in arrivo anche in Italia. L’artista cinese si servirà della facciata di Palazzo Strozzi a Firenze per ancorare alle finestre dei gommoni. Un’esposizione totalmente nuova che come lo stesso Ai Weiwei dichiara ha l’obiettivo di collegare la grande tradizione italiana a forme d’arte contemporanea, puntando sulla libertà di espressione e sulla difesa dei diritti umani.

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