Importante inaugurazione a Giardini Naxos dei lavori del ‘cantiere della conoscenza’. Si tratta delle opere di recupero e restauro del Castello di Schisò.

Il complesso monumentale, nel 2018, per volere di Sebastiano Tusa, è entrato a far parte dei beni della Regione Siciliana. Una mossa possibile grazie all’acquisizione, in autofinanziamento, del Parco Archeologico Naxos Taormina.

Durante le attività iniziali di disboscamento e messa in sicurezza è emersa una maschera di sileno. La maschera ritrae il satiro dal ghigno irridente che, sin dai tempi della colonia greca, i naxioti appendono sopra la porta di casa per tenere lontani gli spiriti maligni.

Il personale del Parco archeologico Naxos Taormina ha salutato positivamente il ritrovamento.

Le parole della direttrice del Parco, Gabriella Tigano

“Cominciamo una nuova avventura alla scoperta della Naxos meno remota – ha sottolineato -. La “Giardini” con il Castello sul mare e le sue torri disegnata sui taccuini dei viaggiatori del passato, dalle cartografie di Tiburzio Spannocchi agli acquerelli dei vedutisti del Grand Tour.

Non solo. I cantieri che stiamo avviando ci consentiranno di esplorare l’antico opificio dove, secondo fonti documentali, si lavoravano agrumi e canna da zucchero. Un’esperienza esaltante per noi archeologi, sempre a caccia di storie e custodi di memorie, e anche per la comunità di Giardini, curiosa di conoscere il proprio passato”.

Le parole dell’assessore regionali dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà

    “Dalla riconversione dell’antica roccaforte e delle ex fabbriche per la lavorazione di cannamele e agrumi saranno realizzati un polo culturale e museo – ha affermato -. È un grande risultato del governo Musumeci.

Interventi come questo esaltano il senso e il valore che assume la tutela di un bene culturale e lo trasformano in processo di sviluppo di un territorio.

Con il Castello di Schisò aperto alla pubblica fruizione, Giardini Naxos si riapproprierà di un prezioso gioiello. Attraverso le testimonianze raccolte, racconteremo al mondo la storia della prima colonia greca di Sicilia, ma anche della realtà sociale e imprenditoriale che proprio nel Castello di Schisò, in tempi più recenti si è sviluppata”.

   

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